...PERCHE' LE COSE BELLE VANNO MESSE IN MOSTRA

28 aprile 2006

testeCURIOSE: caldo o CALVO?

Niente Marilyn!
Un divo pelato in un film quasi omonimo... ma non anonimo!
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In effetti cambiare una consonante spesso può trasformare il significato di una cosa. Questo stratagemma fu spesso utilizzato negli anni '60/'70 per dare il via a più o meno divertenti parodie di film famosi. Nel caso specifico mi è pervenuta la segnalazione di un Film che, ispirato al celebre filmone americano, ha preso il titolo di "a qualuno piace calvo". Non si tratta di una parodia vera e propria, ma di un film che parte del suono familiare del collega più blasonato per poi sviluppare una trama indipendente. La trama è leggera, tipica della commedia del tempo, basata su equivoci e intrecci paradossali. Protagonista è un attore completamente pelato alle prese con fans scatenate e disposte a tutto pur di raggiungere l'inarrivabile star: travestimenti, momenti di suspance con la presunta improvvisa morte del divo e un ineccepibile epilogo a lieto fine. Per nulla malvagio il cast che, diretto da Mario Amendola, vede molti protagonisti della commedia del tempo: da Mario Carotenuto a Enzo Garinei, da Pupella Maggio al cantante Joe Sentieri. Curiosa anche la presenza, di sfuggita tra le comparse, dell'immancabile Mario Poli e di un giovanissimo Giuliano Gemma. Preziosa la colonna sonora del quasi 90enne Armando Trovajoli.
Detto questo vi confesso che non ho mai visto il film e dopo queste ricerche un pò la curiosità m'è venuta. Se qualcuno lo avesse visto o è informato su un prossimo passaggio in TV, si senta in obbligo di contattarmi!

25 aprile 2006

TESTEdaQUIZ: chi lo riconosce?

E questo chi è?
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Venghino siiori venghino!
Da quest'oggi, almeno una volta a settimana si gioca all'indovinello.
Aveva sulla testa capelli bizzarri adesso d'incando non ci son più!
Non è impossibile riconoscerlo. Certo che senza capelli fa tutto un altro effetto. Con un pò di impegno credo che possiate arrivarci...
[FotoRitocco by LaPresidente]
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-laSOLUZIONE sarà visibile nei COMMENTI tra 24 ore-

24 aprile 2006

n° 9 - Skin: il gentil sesso ha tagliato i capelli

Omaggio alla pantera del rock!
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I capelli sono spesso una delle arme di seduzione femminile più curata e ricercata. Deborah Anne Dyer in arte Skin invece ha capito che una pantera che graffia non può avere la criniera. Infatti sarebbe una leonessa non una pantera!!! Nera, omosessuale, laica e antinazista, la cantante, solista dal 2003, è stata leader degli Skunk Anansie, la rock band britannica che in 4 anni, nella seconda metà egli anni ’90, ha venduto circa quattro milioni di dischi in tutta Europa. Incredibile interprete di un rock incendiario che brucia il palco e le emozioni, grazie alla voce intensa e potente, a brani carichi ma melodici e ad una carica sessuale un po’ provocatoria e ambigua, s'è subito scrollata di dosso le etichette dell'appartenenza alla vecchia band, ritrovandosi (con piacere) quella di icona lesbica e femminista. Capelli rasati, dunque, sguardo indemoniato, trucco pesante, lineamenti marcati e una bocca che spalancata durante un acuto potrebbe inghiottire il pubblico della prima fila! Per ora non è successo e questo non può che farci piacere. A maggio il suo attesissimo tour in Italia: un appuntamento da non perdere, casomai, prenotando una comoda...seconda fila!

21 aprile 2006

n° 8 - Luca Zingaretti: bye bye Montalbano

Dice addio al commissario, rifiuta la candidatura al Senato
per dedicarsi al grande schermo.

Sarò fuori moda, ma io non guardo le Fiction. Non le seguo volentieri. Sarà per il fatto che lasciano sempre sospesi rimandando alla puntata successiva. Sarà che sembrano fatte apposta per un pubblico over quaranta nel quale, data l'età, non mi riconosco. Oppure perchè avere un impegno fisso mi asfissia già solo a pensarci. Devo riconoscere però che le fiction hanno una grossa caratteristica: se le guardi una volta non ne puoi più fare a meno. Ti catturano l'attenzione. Ti sequestrano l'anima. Ti legano immediatamente e irrimediabilmente al protagonista. Esisterà sicuramente una alchimia che viene utilizzata in modo "doloso" da chi studia il prodotto. Questo fenomeno si verifica generalmente per tutte le fiction (belle o brutte) e quindi non può non essersi compiuta per una delle regine delle serie TV: il Commissario Montalbano. La fortunatissima serie nata dalla penna di Camilleri, anno dopo anno, ha, infatti, conquistato sempre più consensi. Pelato ovviamente il suo protagonista, interpretato da Luca Zingaretti, che, dopo una carriera decennale in tivvù, teatro e cinema, si vede associato volente o nolente a questa figura cui deve davvero tanto. L'attore (ingrato?) ha fatto sapere di non volerne più sapere di Montalbano, Vigata e tutti gli ingredienti casarecci e gustosi del fortunato insalatone televisivo made in Sicilia. Vuole dedicarsi al cinema che gli sta dando grosse soddisfazioni. 44enne, nato e cresciuto a Roma (padre bancario, madre impiegata), irascibile e disordinato, molti sanno che è tifoso della Roma pochi invece che è stato calciatore, giocando da mediano nel Rimini. È di sinistra, ma ha rifiutato la candidatura al Senato per i Democratici di sinistra: «Non è il mio mestiere». Piace alle donne che lo trovano sexy per il suo sguardo rassicurante e per l'atteggiamento maschio e virile. Insomma un altro grande protagonista amato e acclamato, che non deve ringraziare nè lo shampoo nè il balsamo nè l'abilità del proprio parrucchiere!
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20 aprile 2006

inBILICO [teste(quasi)pelate]: Bruno Vespa

Bruno Vespa è pelato o no?
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62 anni a maggio, scrive articoli da quando ne aveva 15, l'uomo con il pulsante del campanello sotto al tavolo è oggi visto come l'esempio più conclamato di giornalismo-banderuola che gira dove soffia il vento. Verità o maldicenza...chissà? Sicuramente qualche antipatia il Vespone se l'è creata visto che scollarlo dal posto che occupa da decenni sembra davvero impossibile ed è riuscito a sopravvivere brillantemente a tutti i cambi di governo. Stacanovista ineguagliabile non conosce festività nè vacanze e macina ore e ore di diretta sugli argomenti più svariati trovando il modo di pubblicare anche numerosi libri ...e che libri!. Mica volumetti o libbricini, ma autentici macigni di quelli che ne bastano una dozzina per riempirti la libreria. A chi mi chiede dove riesca a trovare il tempo per scriverli, dico "e che ne so io?". Ognuno si dia una risposta, tanto già so che nessuno penserà che di Bruno Vespa ci sia solo il nome sulla copertina.
Tanto, troppo stress per il povero Bruno che non perde spettatori ma forse qualche capello! Il suo è un palese riporto old style, aggravato dalla tintura che, sinceramente, passa inosservata quasi quanto quella di Aldo Biscardi.
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19 aprile 2006

SCAPIGLIATI: via la parrucca Vittorio Sgarbi

"Quando ci troviamo davanti io e la cocaina,
è lei che si eccita" [V. Sgarbi]
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Esistono pentole con manici comodi e pentole senza manici. Sgarbi è uno di quei personaggi che non sai davvero come prenderlo. Il classico pentolone che da qualunque lato lo afferri, anche se sembra il più sicuro, rischia di rovesciarsi! Lui è tutto e il contrario di tutto. Uomo di cultura estrema apprezzato da tanti colleghi per i suoi saggi d'arte e un pò meno per i volumetti in edicola come supplemento per le riviste delle schiampiste. Girovago della politica che conta (...le poltrone), vanta (brevi) permanenze in diversi schieramenti: Partito Comunista Italiano (1990), Partito Socialista Italiano (1991), Partito Liberale Italiano (dal 1992), Partito Radicale (dal 1994), Forza Italia (1999), lista Liberal Sgarbi (2004) e per finire lista Consumatori - Democrazia Cristiana (2006). Mattatore televisivo ai tempi d'oro del Maurizio Costanzo Show e poi nei suoi Sgarbi Quotidiani. Critico e censore dei costumi e malcostumi di una Italia allo sbando per poi essere condannato nel 1996 a 6 mesi e 10 giorni per produzione di documenti falsi e assenteismo dal posto di lavoro. Amante delle donne e sufficientemente ricambiato. Creatore di una nuova figura: quella di colui cui tutto è perdonato perchè di cultura superiore. Non unico al mondo ad averne (grazie a Dio), ma di certo uno dei pochi capace di trovare forme sempre nuove per sfoggiarla di continuo e in toni impetuosi capaci di imbarazzare e far sentire inadeguato l'interlocutore cui non resta che ascoltare in silenzio.
Insomma, impossibile cambiargli la testa, questa settimana tocca a lui lasciarci la chioma!
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[fotoritocco by la Presidente]

18 aprile 2006

n° 7 - Mastro Lindo: il sogno delle casalinghe

“Quando passa Mastro Lindo, che pulito, ti ci vedi!”
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L'utilizzo dello slogan è stata, fin dagli inizi, una delle armi più usate dalla "reclame" televisiva. Negli anni ottanta alla tecnica della "frase ad effetto" si aggiunse lo stratagemma di associare al prodotto da commercializzare il nome e le sembianze umane. Nacquero così Capitan Findus (che invece di allestire grigliate succulente sul ponte del suo battello, il pesce fresco lo serviva impanato e fritto...un toccasana!), Michele l'intenditore (che tra un colore chiaro e un gusto pulito si è giocato il fegato!), la simpatica Kahori (buongustaia che nell'appetitoso repertorio culinario del bel Paese, nell'imbarazzo, scelse il Philadelfia!), l'Uomo del Monte (ricco latifondista sfruttatore di manovalanza sottopagata mascherato da Julio Iglesias!) e tanti altri che non sto qui ad elencare.
Mastro Lindo invece si propose come unico vero amico della casalinga italiana alle prese con lo sporco dilagante in cucina. Muscoloso, sorridente, disponibile, pronto a soccorrerla, era l'alter ego del classico marito maschilista che rientrava a casa dal lavoro, si metteva in pantofole e ordinava la cena. Un personaggio vincente, insomma, che non poteva assolutamente avere i capelli! Lavandini, piastrelle, fornelli tutti lucidi...lindi e pinti proprio come la sua testa!
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NOTA1: non ci crederete ma esiste il sito ufficiale dell'Uomo più Lindo della detergenza italiana in cui, con il famoso sottofondo musicale dello spot, tra storia, wallpaper da scaricare, giochi interattivi c'è davvero da farsi una cultura.
NOTA2: e per il ciclo "...e chi se ne frega", Mastro Lindo ha un "fratello gemello" spagnolo che si chiama "don Limpio".
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15 aprile 2006

- B U O N A P A S Q U A -



AUGURI
DI
BUONA PASQUA
a TUTTI
[testepelate e non]
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OSSERVAZIONE
ma guardandolo bene, l'uovo di cioccolato,
non ha una forma familiare?
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TestePelate torna martedì 18 aprile

14 aprile 2006

n° 6 - Pierluigi Collina: un protagonista in giacca nera

Amato, rispettato, qualche volta odiato
...sicuramente rimpianto.
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Quest'uomo dalla testa lisssia-lisssia è un mito! Diventare famosi in uno dei ruoli meno amati e più scomodi che esistono non è certo da tutti. Pierluigi Collina è l'arbitro per eccellenza. Quello più rispettato e amato anche a quasi un anno dall'abbandono del rettangolo di gioco. Testimonial pubblicitario per la Opel in TV, modello per le sfilate di Laura Biagiotti, laurea onoraria in scienze conferitagli dall'università di Hull e addirittura protagonista (in versione cartoon) nel video di George Michael "Shoot the dog". Chissà quanti si sarebbero sbilanciati nel prevedere l'incredibile carriera di quell'arbitro che nel 1992 esordì in Serie A e saltava agli occhi per la sua zucca pelata. Quella che gli è servita per rendersi riconoscibile tra tante giacche nere (adesso, ahimè, colorate!) e per sfatare un altro falso mito: quello della leggenda, tanto cara a tifosi e ultras, che vuole "appendici" fuoriuscire sulla testa del direttore di gara. Lui di certo, con il suo look, ha fugato ogni dubbio!

13 aprile 2006

n° 5 - Andrè Agassi: dal cespuglio al Gillette

La metamorfosi di Andrè Agassi
La "RockStar del Tennis" ha messo la testa apposto!
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Se questo BLOG fosse nato negli anni novanta, non ci sarebbe stato un motivo per inserire nei miei post un tipo avente sulla testa quella specie di cappello delle giovani marmotte. Temporeggiare qualche decennio è servito invece a proporvelo come uno dei casi più clamorosi di metamorfosi. Figlio di un importante pugile iraniano, Andrè Kirk Agassi, s'affacciò sulla scena tennistica stupendo tutti per il suo incredibile talento e l'originalità del suo look. In un tennis ingessato dallo stucchevole fair play dei circoli britannici spuntò questo incredibile personaggio dalla capigliatura folta e sbarazzina e dall'abbigliamento sgargiante. Fu definito con simpatia dal veterano John McEnroe la "RockStar del Tennis" diventando testimonial per la Canon con lo slogan: "l'immagine è tutto". Poi nel 1997 la crisi coincidente con il matrimonio con Brook Shields che fece pensare ai più che la favola del tennista tutto talento&follia fosse finita. La separazione nel '99 e l'improvviso cambio di look, con il taglio del cespuglio, riportarono successi e serenità. Insomma non avere troppi grilli (...capelli e cicale!) per la testa aiuta a superare i momenti bui. Lo spot del Rasoio trilama Gillette, di cui è testimonial, ci restituisce un Andrè decisamente "redento" e di diritto ambasciatore delle TestePelate nel mondo.
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12 aprile 2006

inBILICO: teste [quasi] pelate

inBILICO: secondo voi questa testa è pelata o no?
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Espressione per nulla amichevole, muscolatura imponente, taglio alla moicana che gli dona un aspetto tutt'altro che simile a quello di uno scolaretto del College, è il sergente Bosco Albert "Pessimo Elemento" Baracus, noto come "P. E. Baracus", interpretato da Mr. T (Lawrence Tureaud) "braccio forte" dello A-Team, la squadra protagonista della serie TV omonima.
Ragionando solo un attimo si capisce che siamo di fronte al classico soggetto simpatico e divertente solo se visto in tivvù, capace di fare tutt'altra impressione se pensato come ipotetico collega di lavoro o compagno di università. Insomma magia e incanto del piccolo schermo che trasformano un avanzo di galera vestito come un carretto siciliano e pettinato come una siepe del Giardino di Boboli in un simpatico mattacchione dal temperamento forte ma che tutti vorremmo avere come amico.
Ma più che questo a me interessa sapere altro: è o non è una testa pelata?
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11 aprile 2006

SCAPIGLIATI: Angelo Branduardi

SCAPIGLIATI: via la parrucca!
In questa rubrica periodicamente toglieremo la chioma a chi ne ha troppa.
Un pò per gioco, un pò per curiosità, mai per invidia...
[e, sinceramente non è che ci sia molto da invidiare!]
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Un tocco magico ed eccolo qui! Il noto musicista Angelo Branduardi, dopo aver colto per anni "la prima mela" edesso viene colto sorprendentemente con il "melone" in bella evidenza. Si tratta ovviamente di un fotomontaggio (by la Presidente) che lo priva dell'elemento più caratteristico del suo aspetto.
In una intervista al settimanale "la Pagina" di Zurigo" parla così dei suoi capelli: <<Be’ ora li ho tagliati un pochino... E poi ora sono bianchi e si arricciano molto meno. Diciamo che la responsabile di tutto è mia madre perché quando ero bambino i capelli erano ingovernabili e mi faceva le cosiddette "banane", perché non sapeva come tenerli a posto. A un certo punto si arrese e me li lasciò crescere. Sin da bambino avevo dunque capelli lunghissimi e mi chiamavano bambina, in tempi in cui i capelloni ancora non esistevano. In seguito ci sono stati periodi in cui andavo di moda e in altri in cui ero sorpassato. D’altra parte per me la moda è come un autobus: se lo perdi, devi sapere che prima o poi arriva al capolinea. E una volta fatto il giro, puoi salirci un’altra volta>>.
Filosofie a parte dichiaro che mi sarei divertito non poco nel vederlo con le cosiddette "banane" e, in definitiva, credo possa essere indiscusso protagonista nel ciclo: meglio non averne che averli così!
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10 aprile 2006

n° 4- Yul Brynner: il pelato più sexy di Hollywood

L'icona pelata della generazione dei nostri nonni.
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E' stato, in tempi non sospetti, la prova che la calvizie maschile può essere straordinariamente sexy. In un periodo in cui tutte le star al maschile mostravano con orgoglio le loro capigliature piene di brillantina, Yul Brinner, si aggirava per gli studi di Hollywood con la sua radicale pelata. Un destino, quello di legare il suo personaggio a questo look, che lo ha accompagnato in tutta la sua carriera che gli valse l'appellativo di re calvo. Fisico atletico da ex acrobata (a 13 anni lavorava in un circo), occhi a mandorla per le sue origini mongole, l'attore, il cui vero nome era Tajdie Khan, ha interpretato più di 40 film in poco meno di 30 anni di carriera.
Il bello è che io (confesso) non ne ho mai visto uno! Tuttavia dal passato riecheggia il fasto della sua incredibile fama, visto che il pelatisismo Yul è stato per la generazione dei nostri nonni la più ovvia associazione ad una testa rasata. Ovviamente ogni generazione fa riferimento all'icona più vicina. Quella successiva ha avuto Kojak, quella attuale forse ha Claudio Bisio.
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09 aprile 2006

inTIVVU' - i Complessati: io l'ho visto!


Una vita col riporto? Che vita da cani!
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Come promesso, ieri sera, ho messo a registrare la replica della prima puntata de "i Complessati" dedicata al fenomeno del riporto, in onda sul canale Cult di SKY. Ebbene la curiosità era tanta che, rientrato in città a notte fonda, ho voluto fare l'alba visionando incredibili esempi di grandi manovre di capelli su teste semi vuote. Ebbene il viaggio in questo mondo oltre a fare un pò ribrezzo (in genere i capelli specialmente maschili, se unti di gel, lunghi e attorcigliati su teste pelate di una certa età mi fanno questo effetto) non ha destato più di tanto la mia palpebra che ha avuto pochi sobbalzi. Di certo fa notizia scoprire che il "Riporto" è stato brevettato da un uomo americano, forse più per confermare la follia di quel popolo che per veri e propri fini commerciali. Simpatico è stato anche l'incontro del regista-conduttore con un giovane talmente patito del riporto che pur avendo i capelli se li radeva per farsi crescere solo una ciocca laterale da "splamare" sulla testa. Insomma un rarissimo episodio di calvizie autoindotta.
A parte questi spunti, il documentario poteva anche essere risparmiato. Un pò lento, leziosamente descrittivo e dedito ad analizzare un fenomeno appartenente ad una generazione di over 50 impegnata a limitare l'onta di una testa scarsamente ricoperta. L'impressione finale è stata la conferma di una filosofia di vita che mi appartiene. Vivere bene con se stessi ed accettarsi così come si è un punto di partenza fondamentale per la felicità. Anche il cagnolino (nella foto) lo sa!
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08 aprile 2006

in TIVVU': i Complessati - Tutto sul Riporto

5 storie viste da altrettanti registi americani alla scoperta dei piccoli e grandi complessi fisici che l'umanità si crea.
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La serie ha preso il via proprio con un reportage diretto da Chris Marino dal titolo: "Tutto sul riporto". In modo ironico la telecamera del regista ha girovagato per gli Stati Uniti a caccia di “riporti estremi” in una serie di incontri con ogni genere di personaggi alle prese con la loro “scultura” quotidiana di capelli, o di ciò che ne rimane.
Purtroppo ho ricevuto la segnalazione dell'attentisisma Francy (che ringrazio) in ritardo e quindi non ho avuto modo di vedere la trasmissione che andrà in replica stasera su CULT (canale 142 di Sky) alle 23e30. Sarà un'occasione per guardare un programma originale, almeno quanto i suoi protagonisti.
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n° 3 - i Pelati: una band anticonformista

Senza capelli e con qualche idea in musica
alla ricerca della ribalta nella scena musicale negli anni '60

Una Band che sicuramente non è tra le più famose del periodo, ma di certo nota agli appassionati e i cultori del genere. In un periodo in cui la moda dei “capelloni” non escludeva neanche i protagonisti della scena musicale, i pelati si segnalarono per la loro inconsueta acconciatura. “Pepe e miele” e “Brunedda” sono i brani inclusi nel loro primo 45 giri e dopo l’uscita del secondo e alcune apparizioni nella TV nazionale e svizzera, la Band partecipa al film “Per un pugno di canzoni” e prende parte, insieme ai Nomadi, alla Tournée del cantante Adamo. Alcuni premi più all’anticonformismo che alla musica prima di farsi ricrescere i capelli e cambiare nome in “Colours”.
Insomma non saranno i Beatles, ma meritano un plauso per la scelta compiuta, per giunta, in un periodo tutt’altro che propizio. Se probabilmente si fossero impegnati un pò in più a comporre musica anzicchè a radersi, forse le vostre facce sarebbero state meno perplesse davanti a questo post.
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07 aprile 2006

n° 2 - Marco Pantani: il poeta della salita

"La fatica in montagna per me è poesia" Giro d'Italia 1994

Protagonista indiscusso della scena ciclistica mondiale sul finire del secolo scorso, Marco Pantani concluse tragicamente la sua corsa più difficile, quella della vita, il 14 febbraio 2004 all’età di 34 anni.
Soprannominato “il Pirata” per la bandana che usava come copricapo, amato dagli appassionati di tutto il mondo, resta tuttavia un personaggio che divide le coscienze. Grande campione stroncato da un sistema economico-sportivo che lo ha sfruttato o atleta che ha costruito le sue fortune grazie all’uso di sostanze dopanti? In ogni caso la lavagna resta divisa in due: da una parte la simpatia, i tanti successi e il contributo ineguagliabile dato al ciclismo italiano e, dall’altra, le macchie delle squalifiche, del doping e della droga
che ne hanno intorbidito la fama.
Ad ognuno le sue conclusioni, resta comunque un “pelato” indimenticabile che ha emozionato e ha fatto sognare appassionati e non.

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06 aprile 2006

n°1 - Kojak: un mito degli anni '70

Ecco il mitico tenente Kojak, alias Telly Savalas,
uno dei più amati personaggi della TV dell'epoca.

Il tenente Theo Kojak, con il suo inseparabile lecca-lecca, in 190 puntate (5 stagioni) con ironia e determinazione risolve casi intricati distinguendosi per la sua simpatia e i suoi modi efficaci ma non proprio convenzionali . Fuori dal set, leggo che Telly Savalas ha condotto una vita piuttosto movimentata, piena di eccessi, belle donne, ex mogli e debiti per il gioco d'azzardo. Scompare il 22 gennaio 1994 in seguito ad un male incurabile all'età di 72 anni restando nella memoria collettiva come icona storica delle teste pelate di ogni tempo.
NOTIZIONA:a breve rivedremo una nuova serie del telefilm completamente rivisitata con protagonista il bravo attore afroamericano Ving Rhames (anche lui pelato). Ma, dico, non era meglio fare una nuova serie senza legami con la precedente? Mica basta una testa pelata e una dozzina di lecca-lecca per fare un nuovo Kojak?

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05 aprile 2006

BLOG - manifesto

C'è chi dice che le cose belle vadano messe in mostra.
Così chi ha una bella testa è giusto che la esibisca con orgoglio.
Chi si impegna a coprirla, non ne va fiero o ha qualcosa da nascondere.
Da oggi parte una nuova avventura.
Senza peli sulla lingua, nè sulla testa.
Teste sgombre di pensieri (e di capelli) unitevi.
Questa è la vostra casa!

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